I popoli della Polinesia

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STORIA

La storia antica dei popoli polinesiani è ancora avvolta nel mistero, ma gli archeologi e gli antropologi sono concordi nel ritenere che l’insediamento originale nelle isole può essere spiegato da una delle tre possibili teorie.

La prima, il modello del “treno espresso”, suggerisce che i colonizzatori si siano espansi avanzando da Taiwan verso ovest nel corso di un millennio, a partire da circa 3.000 anni fa. I nuovi venuti si sarebbero mescolati poco o nulla con i nativi già presenti nelle isole, e questo spiegherebbe le caratteristiche genetiche e linguistiche della Polinesia odierna. Le altre due teorie, corrispondenti ai modelli della “riva ingarbugliata” e della “barca lenta”, descrivono una migrazione più lunga e complessa, che include diverse interazioni e miscugli con le popolazioni native, specificatamente melanesiane.

Il tempo impiegato dai colonizzatori per raggiungere i margini occidentali della Polinesia è ancora oggetto di ipotesi e studi, ma il cammino che hanno seguito è stato ricostruito con buona precisione. L’area più a nord, corrispondente alle Hawaii, è stata colonizzata intorno al 500 d.C., seguita dalla Nuova Zelanda nel 1000 d.C. La data esatta in cui i polinesiani hanno scoperto l’Isola di Pasqua è ancora dibattuta. Alcune fonti archeologiche suggeriscono che l’isola sia stata inizialmente colonizzata fra il 300 e il 500 d.C., ma di recente la data più probabile è stata spostata intorno all’800. Alcuni scienziati ritengono che l’isola non abbia conosciuto popolazione umana fino al 1200.

Il triangolo polinesiano è molto vasto: ogni lato misura circa 6000 km. Per coprire simili distanze in mare aperto è necessario possedere una conoscenza straordinariamente approfondita della tecnologia navale e della navigazione, nonché una buona dose di coraggio. I navigatori imparavano a orientarsi osservando tra le altre cose il movimento di alcune specifiche stelle, il tempo meteorologico, il comportamento della fauna locale e la direzione delle onde oceaniche. Queste conoscenze erano un segreto gelosamente custodito dalle famiglie di navigatori, trasmesso oralmente da una generazione all’altra. Per facilitare le lunghe traversate i navigatori svilupparono anche gli stabilizzatori esterni delle canoe, rendendole capaci di affrontare il grande oceano. Molte di queste tecniche e conoscenze sono ancor oggi trasmesse e utilizzate dai marinai della Polinesia moderna.

La Polinesia aveva vissuto in relativo isolamento fino all’arrivo delle potenze europee, in costante ricerca di nuove terre e rotte commerciali. Molte isole entrarono in contatto con gli europei – esploratori o missionari religiosi – intorno alla metà del ‘500. Nell’Ottocento le potenze coloniali, come Francia, Inghilterra e Stati Uniti, cominciarono a imporre con la forza il loro dominio sulle isole abitate, dichiarandole protettorati o territori dei rispettivi imperi. In questo periodo solo poche isole, come le Hawaii, riuscirono a rimanere indipendenti.

Nonostante l’ampiezza dell’oceano che separa le isole, i nativi della Polinesia condividono molti tratti culturali, religiosi e linguistici. Purtroppo molte popolazioni indigene, come i Maori, al giorno d’oggi sono solo una minoranza, mentre la popolazione è composta in maggior parte da persone di origine europea. Tuttavia la maggior parte dei nativi si sforza di mantenere intatta la propria cultura e il proprio linguaggio, e spesso vengono intraprese efficaci campagne per la conservazione e rivitalizzazione delle antiche usanze.


CURIOSITA’

La parola “tatuaggio” ha avuto origine a Tahiti e deriva dal nome del dio locale Tohu, un maestro di pittura che ha colorato tutti i pesci dell’oceano.

L’arcipelago delle Hawaii rappresenta la più lunga catena di isole del mondo, con un’estensione di 2400 km da un capo all’altro.


I FILM

  • L’Isola delle Coppie (2009)
  • Master & Commander (2003)
  • Rapa Nui (1994)
  • Gli Ammutinati del Bounty (1962)

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