STORIA
Al tempo del loro primo contatto con i colonizzatori europei, nel tardo XVIII secolo, i nativi australiani erano prevalentemente popoli di cacciatori-raccoglitori in possesso di una ricca cultura orale e valori spirituali basati sulla venerazione della terra e sulla fede nel “sogno”, inteso contemporaneamente come l’antica epoca della creazione del mondo (il cosiddetto dreamtime, o “tempo del sogno”) e l’attuale realtà del sognare (dreaming).
Vi sono stati molti gruppi aborigeni diversi, ognuno con una propria cultura, religione e lingua, si contano circa 200 lingue diverse al momento del contatto con gli europei. Queste culture si sovrapposero in maniera più o meno ampia e si evolsero nel tempo. Anche gli stili di vita presentavano un’ampia varietà; l’immagine stereotipata dell’orgoglioso cacciatore che si erge nudo su una gamba sola tra le sabbie rosse del deserto australiano non ha validità generale. In epoca contemporanea, ad esempio, c’erano nello stato di Victoria due distinte comunità con un’economia basata sulla piscicoltura in acqua dolce, una a nord sul fiume Murray, un’altra a sud-ovest vicino ad Hamilton che commerciavano con altri gruppi provenienti anche dall’area di Melbourne.
Per gli aborigeni la nudità era simbolo di maturità ed era prerogativa degli uomini. Le donne aborigene, infatti, si vestivano con delle tuniche, mentre i maschi erano suddivisi in categorie: gli anziani e i capi indossavano tuniche, perché erano membri di prestigio, i bambini si coprivano con un gonnellino, in quanto ritenuti non ancora maturi. Gli uomini tra i 30 e i 50 anni si coprivano le natiche lasciando vedere gli organi genitali (i genitali maschili erano simbolo dell’età adulta), i ragazzi tra gli 11 e i 17 anni coprivano i genitali e non il sedere (perché le natiche stavano a simboleggiare la giovinezza) mentre i giovani tra i 18 e i 29 anni erano completamente nudi, simbolo del passaggio tra la giovinezza e l’età adulta. Oggi i membri delle tribù che vivono vicino alle città sono vestiti come gli australiani di origine europea, mentre quelli che abitano in terre più isolate sono sempre nudi, specialmente i giovani maschi.
La popolazione aborigena è stata decimata dalla colonizzazione, iniziata nel 1788. Una combinazione di malattie, perdita della terra (e quindi fonte di cibo) e omicidi ha ridotto la popolazione aborigena di circa il 90% tra il XIX secolo ed il XX secolo. Un’onda di massacri e tentativi di resistenza si mosse con la frontiera. L’ultimo massacro fu a Coniston, nel Northern Territory, nel 1928. Molte volte si è ricorso all’avvelenamento di cibo e acqua.
L’indipendenza dell’Australia dal Regno Unito cambiò poco nelle relazioni tra bianchi ed aborigeni. Il prosperare degli allevamenti degli europei portò con sé molti cambiamenti. L’appropriazione della terra ed il diffondersi degli allevamenti su vaste aree rese lo stile di vita degli aborigeni meno praticabile, ma fornì anche una fonte alternativa di carne fresca per coloro disposti a correre il rischio di andare a prendersela.
La costituzione australiana non riconosceva agli aborigeni il diritto di voto. Nel 1967 è stato indetto un referendum per permettere ai nativi australiani di votare e consentire al governo federale di emanare leggi per i nativi australiani. Il referendum ha avuto successo, un’ampia maggioranza ha votato a favore degli emendamenti costituzionali proposti.
Oggi, molti Aborigeni vivono ai margini delle città, mentre un numero consistente vive in insediamenti in remote aree dell’Australia rurale.
CURIOSITA’
La bandiera aborigena è formata da due fasce orizzontali e un cerchio giallo al centro. La fascia alta è nera e rappresenta il colore scuro della pelle degli aborigeni, la fascia bassa è rossa e rappresenta il terreno, mentre il disco giallo rappresenta il sole.
Le leggende aborigene appartengono all’affascinante cosmogonia aborigena, paragonata a quella greca, caratterizzata da una peculiare visione del mondo che gli ha permesso di codificare e interpretare i vari fenomeni temporali e spaziali.
Gli aborigeni credono che tutti gli esseri del mondo, dagli umani ai vegetali siano stati creati da Esseri soprannaturali, successivamente scomparsi, volatilizzati in cielo oppure penetrati nella terra al tempo chiamato “Tempo del Sogno”, che è un’epoca primordiale e mitica dei primordi della creazione.
I miti e le leggende della Creazione fanno riferimento a questi Eroi celebrati da una serie di riti riprodotti durante le cerimonie religiose o per mezzo dell’arte. Questi miti sono fonte di verità che devono essere conservate e quindi trasmesse attraverso leggende collegate, perché costituiscono il perno della vita sociale, privata e religiosa degli aborigeni.
Tra i miti più importanti abbiamo quello sulle origini della vita, secondo il quale la terra era desolata, buia. Da questo sonno uscirono gli Esseri mitici che hanno impregnato i luoghi di nascita con il loro potere spirituale, aggiungendo sulla terra gli spiriti di diversi animali.
L’Uomo Medicina è un altro anello di collegamento fra il “Tempo del Sogno” ed il presente e svolge molti ruoli all’interno della tribù.
I personaggi fondamentali delle leggende aborigene sono le creature viventi al “Tempo del Sogno” e quindi canguri, koala, serpenti, insetti, uccelli antropomorfizzati. Tra i più importanti citiamo il Serpente Arcobaleno che controlla le forze della natura e l’Eroe Baiame, un Dio del cielo.
I FILM
- Australia (2008)
- 10 Canoe (2006)
- La Generazione Rubata (2002)
- The Tracker (2002)
- Mission Impossible II (2000)
- Priscilla la Regina del Deserto (1994)
- Mr Crocodile Dundee (1986)
- Mad Max (1985)